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Sicurezza interiore: il pilastro della nostra leadership


La sicurezza interiore è una forza silenziosa ma potentissima, che si sviluppa nel corso della nostra vita ed è determinante nel nostro percorso personale e di riflesso anche come leader.

Per molte donne, il viaggio verso una sicurezza profonda è stato intralciato da una matrice culturale che ha imposto insicurezze e limiti, oppure che ha forgiato una sicurezza estrinseca, frutto esclusivamente di obiettivi raggiunti, performance e dunque, riconoscimento esterno. Ma è davvero quella la sicurezza di cui abbiamo bisogno?



Donne e insicurezza Interiore: non è genetica, ma frutto di un retaggio antichissimo da superare


Iniziamo con dei dati:


“Uno studio del 2023 della Harvard Business School mostra che le donne sono generalmente più caute rispetto agli uomini nel candidarsi a posizioni lavorative avanzate, soprattutto quando non soddisfano il 100% dei requisiti richiesti. Gli uomini, al contrario, si candidano anche se soddisfano solo il 60% delle qualifiche. Questo comportamento è spesso legato alla minore fiducia delle donne nelle proprie capacità, specialmente in campi considerati tipicamente maschili​( HBS Working Knowledge).


Le donne quindi sono “naturalmente” più insicure? No! Non è un bug genetico dettato dalla nostra accoppiata cromosomica, l’ennesima “colpa” (o sfortuna) dell’essere nate donne.
Una ragazzina che salta sul letto

L'insicurezza non è quindi qualcosa che fa parte di noi in quanto donne. È in larga misura frutto delle nostre primissime esperienze, della relazione con il nostro "ambiente" agli albori della nostra esistenza e si costruisce (oppure no) giorno dopo giorno.


Nel suo libro Manuale per ragazze rivoluzionarie, che vi consiglio personalmente di inserire tra le vostre prossime letture, l’autrice Giulia Blasi analizza tutte le sfaccettature del contesto sociale e culturale in cui noi donne siamo cresciute, che ci ha rese insicure e incerte sul nostre valore.


Siamo state socializzate, e lo siamo tutt’ora dalla cultura predominante, a credere che la nostra sicurezza dipenda dall’approvazione esterna, dall’aderenza a modelli predefiniti di cosa debba essere o meno una donna, fondati principalmente sulla bellezza e sul comportamento, ritenuti “idonei”.


Questo ha alimentato l’idea che non possiamo essere semplicemente quello che siamo, ma che dobbiamo “andare bene”, aderire agli stereotipi definiti per noi, e costantemente dimostrare ed ottenere approvazione, del nostro valore, piuttosto che fidarci e affidarci a ciò che sentiamo, vogliamo e alle nostre capacità.

Una buona parte di questi dettami ha condotto inconsapevolmente le donne a convincersi di essere "naturalmente competitive" le une con le altre, a sentirsi giudicate e giudicare, a non essere mai “abbastanza”(.. qualcosa) e poter essere realizzate solo in relazione a qualcun altro.


Da dove arriva questa fesseria della competizione poi? (No, non scomodiamo la "natura" poiché nella natura esistono molte specie in cui le femmine conoscono molto di più cosa sia la sorellanza rispetto a quanto non lo sappiamo noi). Detto ciò, andiamo oltre.


La donna, una Dea vulnerabile: gli archetipi Persefone, Era, Demetra


Una regressione che sono certa sarà illuminante per molte di voi che come me sono un po' nerd  sul “perché” delle cose.. e che non mollano la presa finché non hanno trovato sufficienti risposte.

(Se non ti senti parte delle nerd, ti consiglio ugualmente di proseguire nella lettura poiché questa parte potrebbe ugualmente rappresentare un insight per te, una illuminazione su comportamenti, percezioni e vissuto che adotti, hai adottato o hai visto adottare e la relazione con quanto hai letto e leggerai).


Dal profilo della psicologia archetipica, la psichiatra junghiana Jean S. Bolen sostiene che ciascuna donna possieda dentro di sé tutte le dee (Atena, Artemide, Estia, Afrodite, Persefone, Era e Demetra) in percentuale differente in funzione delle sue caratteristiche genetiche, del suo contesto, delle sue esperienze e fasi di vita.


La cultura predominante a cui facevo riferimento in apertura, è quella a matrice patriarcale, che secondo gli antropologi, ha visto la luce nel Neolitico, quando gli umani hanno conosciuto il sedentarismo, hanno iniziato a coltivare piante e allevare il bestiame e sviluppato il concetto di proprietà, e nel quale si sono abbozzate le prime forme di stratificazione sociale. In questa nuova fase, le donne, hanno iniziato a rappresentare una risorsa e una proprietà, poiché in grado di generare discendenza e dunque, forza lavoro.


La cultura patriarcale ha quindi relegato il ruolo della donna in relazione alla sua funzione procreativa, subordinata a quella dell’uomo e dunque valorizzando i tratti archetipici femminili delle dee vulnerabili di figlia (Persefone), moglie (Era), e madre (Demetra).


Tutti e tre questi archetipi infatti trovano la loro realizzazione ed il significato della loro esistenza in funzione della relazione con l’esterno e l’approvazione della controparte.


Approfondiremo in articoli dedicati le singole caratteristiche di ciascuna e come esse si manifestano concretamente nella nostra concezione del mondo, di noi stesse, e nella determinazione delle nostre ambizioni e dei nostri comportamenti.


La valorizzazione di alcuni tratti ed il riflesso dunque del femminile “giusto” nella società in cui siamo cresciute passa da quello della figlia che si adatta per la ricerca dell’approvazione, della brava bambina che si comporta secondo le aspettative, a quello della moglie, che non vede l’ora e si strugge finché il partner non si inginocchia per la fatidica “proposta”, a quello di madre, che.. “insomma, ma quand'è che ci fai un nipotino”? :/

(Uscire da questi schemi, benché siano sempre di più coloro che lo fanno, significa ancora spesso passare per quelle "strane" o doversi giustificare perennemente.. o alla fine evitare certi contatti..)


Il tutto, noncuranti dell’esistenza di un altro gruppo di archetipi femminili, quelli delle Dee Vergini, che bastano a loro stesse; indipendenti, decise, determinate, introspettive, ribelli ed autonome: Atena, Artemide ed Estia.

Decisamente meno esaltati, questi archetipi sono spesso associati a caratteristiche tipiche "maschili", ma non perché lo siano per natura o biologia, ma semplicemente perché al tempo, ormai lo abbiamo visto, non utili al "sistema".


Alla luce di tutto ciò, non vi viene da tirare un bel sospiro di sollievo? Possiamo abbandonare l’idea che se fino ad oggi non abbiamo avuto sicurezza in noi stesse, non è necessariamente perché “siamo fatte così”?

Bene, svelato questo arcano e chiarito questo dubbio, abbiamo la consapevolezza del fatto che se la sicurezza in noi stesse vacilla e sta rappresentando per noi un ostacolo sia interiore che esteriore, possiamo lavorarci.



Una donna con gli occhi chiusi che riflette

La sicurezza interiore è un processo che si concentra sull’essere in contatto con il nostro autentico sé ed accoglierlo.


Come nutrire e alimentare la nostra sicurezza interiore?


Riepiloghiamo i punti essenziali di quanto visto fino a qui:


1- L’insicurezza e la mancanza di fiducia non sono un tratto genetico dell’essere donne.


2- La sicurezza in noi stesse è dettata in larga misura dal contesto, dalle esperienze e dagli insegnamenti ricevuti/percepiti nei primi anni di vita.


3- La sicurezza interiore nelle donne non viene nutrita dalla società in quanto non conforme ai modelli di femminilità della matrice patriarcale


4- Gli archetipi delle Dee vergini possono essere attivati/richiamati per alimentare la nostra sicurezza interiore.


Alimentare o Allenare la Sicurezza


Possiamo pensare a sicurezza e insicurezza interiori come due piante: una fiorisce solo se riceve nutrimento, l'altra cresce rapidamente se lasciata incolta.


Questo perché, come abbiamo visto, il terreno e l’ambiente in cui sono cresciute (dentro e fuori di noi, nel tempo) favoriscono l’automatismo della seconda rispetto alla prima.


Ecco dunque come possiamo nutrire la nostra sicurezza interiore.

(Sebbene mi piaccia molto teorizzare e scrivere, la mia missione, come coach, è portare un contributo tangibile. Dato che questo è un tema che so essere rilevante per molte, così come lo è stato anche nel mio percorso di self leadership, ho abbinato a ciascun punto alcune domande che possono aiutarti nel processo, se vuoi provare in autonomia. Se vuoi invece affrontarlo assieme, ed essere accompagnata in maniera esclusiva, puoi dirmelo qui. )


1- Riconoscere e mettere in discussione la definizione di noi e le “regole” che ci hanno guidate fino a qui

  • Come ti sei definita fino a questo momento? Corrisponde a ciò che senti davvero di essere?

  • Quali regole hai sempre seguito?

  • Quali convinzioni hai maturato su te stessa e sul mondo?

  • Se potessi ridefinire le tue regole, quali sarebbero?


2- Accettare la nostra vulnerabilità

  • Cosa temi di più quando ti esponi al rischio di fallire, e come puoi trasformare quella paura in un'opportunità di crescita?

  • In che modo la vulnerabilità potrebbe essere una risorsa per la tua leadership personale?

  • Quali fallimenti passati hai già superato e come ti hanno reso la persona che sei oggi?


3- Accettare le nostre incoerenze

  • In che modo le tue incoerenze potrebbero rappresentare una parte autentica e umana di te, piuttosto che una debolezza?

  • Quando ti sei trovata in conflitto con te stessa, come hai gestito la situazione e cosa hai imparato su di te?

  • Come puoi accettare le tue contraddizioni, riconoscendole come parte del tuo percorso di crescita?


4- Darci il permesso di esistere: essere come siamo e avere le nostre ambizioni

  • Qual è una parte di te stessa che hai tenuto nascosta per troppo tempo, e come puoi darle spazio per esprimersi liberamente?

  • Cosa significa per te vivere allineata alle tue ambizioni senza chiedere il permesso agli altri?

  • In che modo limitare le tue ambizioni ti sta trattenendo dal realizzare il tuo potenziale?


5- Accettare di poter non piacere a tutti

  • Quali sono le tue paure principali riguardo al non essere approvata dagli altri, e come puoi ridurre il loro impatto su di te?

  • In che modo cerchi l'approvazione esterna, e come puoi iniziare a sostituirla con la tua auto-approvazione?

  • Cosa cambierebbe nella tua vita se ti dessi il permesso di essere te stessa, indipendentemente dalle opinioni degli altri?


6- Decidere cosa significa essere sicura di noi

  • Quali sono i comportamenti o le abitudini che ti fanno sentire più sicura e radicata nella tua autenticità?

  • Come puoi creare una definizione personale di sicurezza interiore che sia libera dalle aspettative esterne?

  • Cosa significa per te essere sicura di te stessa, anche quando le circostanze esterne sono incerte o difficili?


7- Fare piccole azioni per alimentare la propria sicurezza interiore

  • Quali piccole azioni quotidiane puoi compiere per coltivare la tua sicurezza interiore?

  • Quando ti sei sentita sicura di te in passato, quali azioni o comportamenti hanno rafforzato quella sensazione?

  • Qual è una piccola sfida che puoi affrontare da domani per costruire la tua sicurezza un passo alla volta?


Vuoi condividere con me una tua riflessione dopo averlo svolto? Hai una domanda? Scrivimi QUI



Sicurezza interiore e Leadership Personale


A questo punto, è evidente che essere sicure di noi stesse sia il fondamento, oltre che della nostra leadership personale, anche di una Leadership ispirata e consapevole nei confronti altrui.


Quando siamo in contatto con il nostro vero valore, possiamo guidare gli altri con autenticità, resilienza ed assertività senza cadere nell'autoritarismo, senza il bisogno di imporre il nostro pensiero o cercare di prevalere sugli altri come effetto della nostra insicurezza.

Non so dalle vostre esperienze, ma un/a leader che alza la voce, che usa il suo potere di ruolo per denigrare, offendere, imporre, trasmette tutto meno che ammirazione e sicurezza, e rappresenta qualcosa di molto lontano dalla leadership.



Una leader sicura di sé sa che il vero potere non risiede nell'alzare la voce o nel dimostrare continuamente la propria superiorità, ma pur se salda nelle proprie convinzioni, sa essere ugualmente aperta al confronto e rispettosa delle diversità.


Sicurezza Interiore e ruoli


Sebbene l’ambiente esterno giochi un suo ruolo nel processo di rafforzamento della nostra sicurezza, abbiamo visto come non ne rappresenti l'unica fonte di validazione.


La sicurezza interiore non può essere alimentata solo da fattori esterni come il raggiungimento di un traguardo, una promozione o un successo professionale, beni materiali o approvazione sociale. Questi elementi possono sostenere momentaneamente la nostra autostima ad un livello superiore, quello dell’Ego, ma una volta svaniti, senza aver lavorato alla base, rischiano di lasciare il deserto dentro di noi.


Un soffitto di vetro


Questo è un rischio a cui noi donne, in particolare quando cerchiamo la realizzazione professionale attraverso la "scalata", siamo esposte.




Mi avvalgo di qualche dato per spiegarmi meglio:


  •  “Un'analisi di S&P Global su oltre 1.100 aziende mostra che le donne rappresentano solo il 25,1% delle posizioni di leadership, e ricoprono meno di un terzo delle posizioni di gestione junior, che spesso fungono da trampolino di lancio verso ruoli più alti”  (World Economic Forum;S&P Global)


  • “Anche nei consigli di amministrazione la situazione è simile, con le donne che occupano circa il 24,9% delle posizioni. Questo dimostra che, sebbene la presenza delle donne nei ruoli di leadership stia crescendo, esistono ancora disparità significative”​ (S&P Global)


Alla luce di ciò, una donna che riesce a rompere il soffitto di cristallo, che in molti contesti assomiglia più ad un muro in cemento armato, e raggiungere posizioni e ruoli di leadership, in controtendenza rispetto alla maggioranza delle altre che ancora stanno picconando, a volte invano, potrebbe riporre in quel riconoscimento esterno la sua unica forma di sicurezza, identificandosi integralmente con esso.


Per questa ragione, per le Leader (e anche i Leader, in realtà), maturare e alimentare costantemente e consapevolmente la propria sicurezza interiore, il senso di profondo valore personale indipendente dalle performance e dall’approvazione degli altri, del sistema, dei risultati, è imprescindibile, perché va a toccare uno dei nostri diritti fondamentali: il diritto di esistere.


Permetterci di sentire di avere il diritto di esistere è un passaggio cruciale. Senza esso ci sentiamo insicure perché crediamo di dover "meritare" il nostro spazio nel mondo. In realtà, il nostro valore esiste di per sé, senza bisogno di prove costanti. È una verità che nasce nello stesso momento in cui nasciamo noi.

La sicurezza interiore chiede coraggio

La sicurezza interiore è un percorso personale ed individuale che richiede tempo, cura, pazienza e impegno costante.


Ogni donna ha il potenziale di sviluppare una sicurezza solida, una base su cui costruire la propria leadership personale e professionale consapevoli.


Ma tutto inizia con un atto di coraggio: guardarsi dentro, lasciar andare ciò che non ci appartiene davvero (o più), accettare chi siamo, e lavorare per evolvere.


Se ti ritrovi a dubitare del tuo valore o ti senti in cerca di conferme esterne, e questo senti essere un limite per te, la tua espansione, la tua espressione autentica ...la tua libertà, è il momento di iniziare a coltivare la tua sicurezza dall'interno.

Solo così potrai diventare la leader che desideri essere, non solo per te stessa, ma anche per tutte le altre.


Se queto articolo ti è piaciuto, indicami il tuo gradimento assegnando le corrispondenti stelline. Per me è importante per direzionare al meglio gli argomenti che sono utili alla tua evoluzione autentica.


Se desideri condividere la tua idea, la tua esperienza, puoi farlo commentando oppure scrivendomi in privato a lucia@unaniqa.com.


Ti leggo,



con Gioia.


Da donna a donna, da leader a leader,

Lucia


Self Leadership Coach


2 Kommentare

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Gast
20. Sept. 2024
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Questo articolo contiene diversi spunti che desidero approfondire per poter coltivare la sicurezza interiore e il coraggio e la pazienza che servono per poter progredire…Sono solo agli inizi del mio percorso di crescita personale ma questo articolo mi dà fiducia! Grazie Lucia … Da Mary

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Lucia Bencina
Lucia Bencina
22. Sept. 2024
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Grazie Mary per il tuo prezioso contributo ✨ sono immensamente felice a mia volta di contribuire con le mie riflessioni, e i miei contenuti, al tuo personale percorso!

Lucia

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